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Hai mai sentito parlare di comunità energetiche?
Un esempio tra i più famosi è quello di Borutta, un paesino di appena 300 anime in provincia di Sassari, Sardegna.
Gli abitanti di Borutta dispongono dell’energia elettrica sfruttando l’energia rinnovabileLe fonti di energia rinnovabile sono tutti quei tipi di energia che si ricavano da risorse naturali che si rigenerano nel tempo. Ciò significa che queste fonti non inquinano l'ambiente... Leggi di una pala eolicaÈ l'energia del vento, sfrutta le capacità cinetiche del vento per convertire questa fonte in energia meccanica e, a sua volta, in energia elettrica. Leggi di 850 kw, e di una serie di pannelli solari impiantati su tetti di scuole, biblioteche, musei, strutture sportive, palazzo comunale.
In poche parole, Borutta è una comunità energetica autosufficiente, che non ha bisogno cioè di acquistare energia da reti nazionali né da altri comuni.
L’idea della comunità energetica risale a tanti anni fa, precisamente al 2012, quando è stato stilato per la prima volta il piano di azione per l’energia sostenibile; eppure, la comunità energetica prenderà forma solo nel 2020, quando il decreto Milleproroghe diventa legge e riconosce le comunità energetiche con normative proprie.
Le comunità energetiche in Italia, ad oggi, rappresentano una soluzione importante per incentivare la sostenibilità e al contempo combattere lo spopolamento delle aree rurali: l’obiettivo di piccoli paesi come Borutta diventa perciò quello di trasformarsi in attrattiva per i tanti nomadi digitali in Italia e nel mondo, o per chiunque lavori in smart workingSmart working è un termine più recente e si riferisce alla possibilità di lavorare da casa o da qualunque altro posto purché collegato a internet. Lavorare in modo agile, invece,... Leggi e senta il bisogno di allontanarsi dalla città, complice la pandemia e un rinnovato desiderio di riconnessione all’ambiente.
Fornire servizi utili ed energia pulita a chi lavora e vive in zone rurali è fondamentale per spingere le persone a restare o trasferirsi definitivamente, così da innescare il processo di ripopolazione.
Decreto Milleproroghe comunità energetiche
Inizialmente, il decreto Milleproroghe permetteva l’unione tra privati per finanziare l’installazione di impianti condivisi e sostenibili ma non era scritto da nessuna parte che tale impianto potesse essere usato per sopperire ai bisogni di un’intera comunità.
Con l’approvazione del decreto Milleproroghe si è stabilito che cittadini, negozi e aziende possono usare impianti di energia rinnovabile condivisi (purché abbiano potenza inferiore a 200 kw) con lo scopo di usare l’energia nell’immediato o accumularla per quando necessario.
La migliore fonte di energia per le comunità energetiche come Borutta – anche se non specificata nel decreto né in nessun altro tipo di documentazione – è senza dubbio il fotovoltaico, che funziona grazie a pannelli solari installati sui tetti degli edifici oppure su terreni adibiti a ospitarli.
Borutta è un caso virtuoso in Italia, a cui si affiancano altre dodici comunità energetiche che hanno abbracciato la scelta green per essere autosufficienti e ripopolarsi, grazie all’attrattiva di un costo della vita molto basso.
Secondo le previsioni Borutta, così come tanti altri piccoli paesi nell’entroterra italiano, entro sessant’anni da ora è destinato a scomparire se non ripopolato; incentivando il territorio e puntando sul risparmio energeticoIl risparmio energetico è la riduzione dei consumi di energia elettrica o termica attraverso l'utilizzo di tecnologie e di modalità di gestione dell'energia più efficienti. Il risparmio energetico rappresenta una... Leggi si possono già da ora aprire le porte a lavoratori da remoto e chiunque voglia avviare un’attività da zero.
Approfittando dell’energia gratis di cui si disporrebbe i costi di mantenimento si dimezzano, agevolando i giovani e piccoli imprenditori.
Comunità energetiche rinnovabili, un progetto rivolto al futuro
A Borutta gli abitanti dispongono di energia gratis e non pagano le bollette; i pannelli solari, la pala eolica e un campo fotovoltaico di 6.000 mq provvedono a rifornire il paese di energia pulita, e questa completa conversione ecologica è stata possibile anche grazie all’ecobonusL'ecobonus è un incentivo economico statale per la riqualificazione energetica degli edifici. Rientrano nella sua definizione tutti quegli interventi che consentono di migliorare la classe energetica degli edifici, con un... Leggi entrato in vigore per le ristrutturazioni.
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La scelta di Borutta è lungimirante e anche virtuosa in un’ottica in cui l’energia rinnovabile è l’unica risposta sensata da dare a un pianeta che chiede a gran voce di essere ascoltato. L’obiettivo ecologico per eccellenza per le comunità energetiche è infatti la decarbonizzazioneLa decarbonizzazione è un processo mirato a ridurre la quantità di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera, un gas utilissimo per la vita sulla Terra ma molto dannoso quando supera determinati livelli... Leggi – quindi distaccarsi completamente dall’utilizzo di combustibili fossili – e convertire tutte le abitazioni all’elettricità dismettendo il metano, gpl e i combustibili non sostenibili per poi esportare il modello in tutto lo Stivale.
Per essere un minuscolo borgo dobbiamo ammettere che ha molto da insegnare, sin dai primi tempi in cui era autosufficiente nei consumi pubblici con gli impianti fotovoltaici. Ad oggi, Borutta è riconosciuta come comunità energetica a tutti gli effetti e quindi anche i privati e attività possono beneficiare dei vantaggi che offre.
Il percorso delle comunità energetiche punta a una transizione completamente ecologica; a tale proposito, il comune di Borutta è intenzionato a erogare incentivi aggiuntivi per far raggiungere al paese la classe energetica A.