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La micromobilitàPer approfondire leggi "Micromobilità elettrica: cos’è, vantaggi e normative". Leggi elettrica urbana si è affermata come un nuovo paradigma nelle nostre città, e la sua crescita è stata davvero impressionante: i risultati odierni erano difficili da prevedere eppure eccoci qui, a parlarne tanto e bene, segnale evidente del fatto che un cambiamento grosso c’è stato ed è tuttora in atto.
Prima di entrare nel vivo della sua diffusione e del suo passato, presente e futuro prossimo, bisogna capire cosa si intende quando si parla di micromobilità elettrica: ne parliamo perlopiù in un’ottica di rivoluzione già in atto, un nuovo modello di mobilità dove i protagonisti sono i mezzi elettrici, poco ingombranti e sostenibili, tra cui il monopattino che è a oggi il mezzo “micro” e a zero emissioni più amato e utilizzato.
L’obiettivo della diffusione capillare della micromobilità elettrica – in ottica transizione ecologicaPer approfondire leggi "Transizione ecologica: che cos’è, obiettivi e perché è importante". Leggi – è disincentivare l’utilizzo delle auto, principali responsabili dello smog che attanaglia le nostre città e del traffico congestionato, a favore dei micro mezzi elettrici.
Non solo il monopattino, anche hoverboardL'hoverboard elettrico è un mezzo di trasporto elettrico a due ruote molto simile ad un skateboard, ma senza le rotelle. Serve per spostarsi in città, infatti alcuni modelli sono anche... Leggi e bici elettricaL'e-bike è una bicicletta a pedalata assistita, cioè munita di un motore elettrico che aiuta il ciclista nella pedalata. La differenza tra e-bike e bicicletta a pedalata assistita è che... Leggi (sebbene non rientrino nella categoria dei “micro” mezzi) sono nati per dare il via a una rivoluzione fatta di comportamenti virtuosi individuali e comunitari, all’insegna della sostenibilità ambientale e, perché no, anche economica. La micromobilità è infatti accessibile a tutti e favorita da bonus e incentivi disposti dal Governo, nonché fonte di diversi vantaggi.
I vantaggi della micromobilità
I vantaggi della micromobilità sono tanti, sia per l’ambiente che per il portafogli. L’impatto sull’ambiente derivante dalle emissioni delle auto è enorme; le alte percentuali di CO2 presenti nell’aria che respiriamo tutti i giorni peggiorano la già scarsa qualità della stessa, specie nei grandi centri urbani. L’utilizzo di mezzi elettrici è un primo, piccolo segnale di cambiamento che ognuno di noi può apportare nel proprio quotidiano, preferendo un tipo di mobilità green e rispettosa del pianeta.
L’inquinamento atmosferico nuoce ad adulti e bambini come quello acustico, generato dal traffico e dai rumori continui e molesti provenienti dalle strade, un grave pericolo anche per gli animali; il rumore infatti copre i richiami utili per comunicare tra loro, mettendone a rischio la sopravvivenza. I mezzi elettrici – nel momento in cui sono su strada – sono rispettosi dell’ambiente e di tutti i suoi piccoli o grandi abitanti. Questo perché se da un lato è vero che produrre le batterie di un veicolo elettrico richiede più energia, con più emissioni rispetto al costruire un veicolo a combustione interna, è anche vero che un’auto elettrica (oltre a essere silenziosa) non genera emissioni di CO2 e pareggia la differenza già dopo circa 30.000 km, mentre un’auto a benzina o diesel inquinerà per tutta la sua vita.
Un altro enorme vantaggio che in città si percepisce ancora di più è lo spazio: alcune città sembrano sull’orlo di scoppiare, i parcheggi diminuiscono così come lo spazio vitale per muoversi, sia da fermi che in strada. La micromobilità elettrica ha consentito a chi guida la riappropriazione di questi spazi, dal momento che un monopattino non ingombra, non crea traffico in strada, può evitare lunghe code e impedire la formazione di ingorghi. Per non parlare del parcheggio, fonte di stress e irritabilità quotidiana che affligge tutti tranne i possessori di un mezzo elettrico, che con un solo gesto possono ripiegare il loro veicolo per trasportarlo comodamente dove vogliono.
Anche sui mezzi pubblici, certamente, che beneficiano in modo indiretto della diffusione di quelli elettrici e che in tanti sfruttano come potenziamento della rete di superficie; se le distanze da coprire da una parte all’altra sono troppo ampie o si vuole abbreviare il tempo trascorso nel traffico, affiancare il monopattino elettricoI monopattini elettrici sono dei mezzi di trasporto molto divertenti, semplici da utilizzare e ecologici. Sono costituiti da una struttura portante in acciaio, alluminio, lega di magnesio e fibra di... Leggi ai mezzi pubblici si dimostra la soluzione più logica.
La pandemia ha posto le basi per lo switch dalla rete di trasporto urbana ai mezzi elettrici, soprattutto privati, perché molte persone hanno voluto evitare – e continuano tuttora – gli spazi chiusi a contatto con altra gente. La micromobilità è servita anche a questo, a creare cioè un’alternativa efficiente e sicura anche per la salute oltre che “estendere” la rete di trasporto pubblica, dimostrando come sia davvero possibile un modello diverso per vivere la città e valorizzare i servizi offerti.
Ultimo ma non per importanza, il vantaggio della convenienza; l’acquisto di un monopattino elettrico, anche scegliendo tra i modelli di fascia più alta, è comunque una spesa sostenibile a fronte dell’acquisto di un’auto o uno scooter, e quindi sono di più le persone che se lo possono permettere. Oltretutto, a favorire la diffusione della micromobilità ci ha pensato il Governo, istituendo bonus e incentivi per agevolare l’acquisto di un mezzo elettrico privato e convincere anche gli scettici a diventare parte attiva del cambiamento.
Oltre al prezzo accessibile, anche la ricarica del mezzo elettrico non grava sul portafoglio, in quanto puoi scegliere tra l’ampia gamma di modelli in vendita quello con potenza e tempo di ricarica ideale per le tue esigenze.
Micromobilità elettrica, regole e normative
Il boom dei mezzi elettrici è stato un po’ come un fulmine a ciel sereno: un attimo prima in giro ce n’erano giusto una manciata e un attimo dopo li abbiamo visti riempire le città, sfrecciare sui marciapiedi, finire parcheggiati in posti assurdi, diventare protagonisti di incidenti frequenti più o meno gravi. Questo è successo perché all’inizio la normativa sui monopattini e altri mezzi elettrici leggeri era fumosa, di difficile interpretazione a causa di parecchie zone grigie; ci è voluto un po’ di tempo per fare chiarezza e stabilire norme precise per regolare la loro circolazione.
Ad oggi, la definizione attuale di micromobilità si estende ai mezzi elettrici dal peso ridotto e bassa velocità, ovvero monopattini, monoruota e hoverboard che non inquinano e occupano poco spazio sia da fermi che in strada. Il fatto che questi mezzi siano leggeri e facili da guidare ovunque, non li esime dall’osservare alcune regole che riguardano in primis la velocità: per ridurre gli incidenti dovuti all’alta velocità si è stabilito che il limite nelle aree pedonali è di 6 km/h e 20 km/h sulle strade urbane con velocità massima di 50 km/h.
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La diffusione della mobilità urbana e la definizione della normativa ha portato molti comuni a riprogettare il tessuto stradale urbano, con l’intenzione di ampliare le superfici dedicate a piste ciclabili, corsie e percorsi pensati per questi mezzi, destinati a diventare sempre più numerosi.
Il futuro della micromobilità elettrica
Nel corso del 2020 si è registrata una crescita della micromobilità nelle nostre città in termini di esemplari di veicoli elettrici in circolazione, anche grazie ai servizi di sharingMobilità condivisa, o sharing mobility, è un termine che indica lo scambio di passaggi in auto tra privati. In altre parole, è la possibilità di viaggiare insieme ad altre persone... Leggi che hanno accolto l’esigenza di molti, nel periodo post lockdown, di riprendere a spostarsi in maniera sicura e veloce, rispettando il distanziamento sociale.
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In breve tempo, dallo sharing in condivisione si è passati all’acquisto del mezzo privato, grazie agli incentivi introdotti dal Governo nel Decreto Rilancio che ha portato la diffusione dei mezzi elettrici leggeri ai livelli odierni. Lo sharing, attivo in diverse città d’Italia, ha avuto un ruolo da apripista, promuovendo una forma di mobilità nuova e sicura nel periodo e al momento giusto.
Spostarsi a bordo di un mezzo elettrico come il monopattino rende le città più vivibili, accorcia le distanze tra il centro e il resto dei quartieri, bypassa le limitazioni delle ZTL e potenzia la rete di collegamento già esistente, sia in superficie che sotterranee.
Se dovessimo delineare il futuro prossimo della micromobilità elettrica in base agli eventi attuali, le prospettive sono rosee; oltre alle motivazioni di cui abbiamo parlato all’inizio si è aggiunto il caro carburante, un’altra buona ragione per iniziare a ragionare su alternative elettriche meno dispendiose.
È ormai chiaro che le nostre città non sono più adatte a sostenere traffico che continuiamo a vedere e subite tutti i giorni; il futuro deve essere per forza di cose affidato alla micromobilità, affinché tutti possano avere l’opportunità di spostarsi agevolmente e approfittare dei benefit che comporta il possesso di un mezzo elettrico leggero. Il cambiamento è nelle nostre mani, le città ci appartengono e siamo noi a definirle: ci aspettiamo nei prossimi anni di vedere i loro profili radicalmente cambiati (in meglio, ovvio).