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Le batterie rappresentano ormai, visto l’enorme sviluppo delle tecnologie legate all’energia elettrica, un accessorio diventato praticamente indispensabile per la nostra vita quotidiana. Basti pensare agli smartphone, tablet, smartwatch, computer portatili e qualsiasi altro tipo di dispositivo che funziona senza un collegamento costante con la rete elettrica. Se poi consideriamo che l’avvento della mobilità elettrica si basa esclusivamente su batterie sia per le auto che per moto, scooter, bici e monopattini allora si intuisce che la ricerca per migliorare prestazioni e durata è molto attiva in questo settore.
Lo dimostra il lavoro svolto da una start up di San Francisco che, se riuscirà a rendere commerciale il prototipo di batteria sviluppato, potrebbe davvero portare ad una rivoluzione epocale. Si tratta infatti di una accumulatore di energia che funziona con diamanti radioattivi, sfruttando quindi i principi dell’energia nucleare.
La batteria di Nano Diamond con durata fino a 28 mila anni: come funziona
I ricercatori della startup hanno infatti scoperto che si possono utilizzare strati di nanodiamanti dalle dimensioni estremamente piccole (un miliardesimo di metro) che hanno però una capacità enorme di conduzione di calore rispetto anche ai materiali migliori attualmente in uso come rame e argento che vengono impiegati nei dispositivi elettronici.
La realizzazione degli strati di nano diamanti è estremamente complessa e necessita di una deposizione chimica a vapore, tramite gas a temperature estremamente alte che provocano la fusione con la cristallizzazione del carbonio. I diamanti, visti al microscopio, diventano di colore blu ed hanno una conduttività nettamente superiore rispetto a quelli tradizionali. Fra l’altro in natura si trovano i diamanti blu, ma sono rarissimi e con costi inavvicinabili per ipotizzare un discorso produttivo.
Questa batteria poi una volta creati gli strati, permette la reazione con isotopi radioattivi di scorie nucleari, con i cristalli di diamante che sottraggono calore dalle scorie generando energia elettrica.
I problemi tecnici riguardano, almeno per ora, la resaIl Rendimento Energetico (in inglese Energy Efficiency) è la quantità di energia utile che un dispositivo o impianto riesce a convertire in output rispetto alla quantità di energia consumata per... Leggi di questo sistema in quanto ogni strato produce ancora una quantità di elettricità relativamente scarsa, e questo può essere un problema quando si considerando le quantità di corrente necessarie per alimentare i dispositivi tecnologici. Il costo alto dei diamanti, infatti, fa lievitare sensibilmente il costo complessivo. I ricercatori comunque sono al lavoro per cercare di ottimizzare il processo oltre a ideare sistemi sicuri e rapidi per lo smaltimento dei residui radioattivi che, seppur con valori prossimi allo zero, comunque necessitano di una particolare attenzione. Di certo affascina e stimola la ricerca la possibilità di avere batterie che praticamente non avranno più bisogno di essere ricaricate, una vera e propria rivoluzione per le tecnologie del futuro.