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L’approvvigionamento energetico continua a essere un tema caldo e il conflitto in Ucraina ne ha acuito l’urgenza in termini di soluzioni a breve termine; soprattutto perché sia la Russia che l’Ucraina sono i maggiori produttori di materiali fondamentali per la realizzazione dei chipUn chip è un componente elettronico composto da una piccolissima piastrina di silicio. È il supporto che contiene gli elementi che costituiscono un circuito. Leggi, ovvero il palladio (la Russia detiene il 40% delle fonti mondiali) e il neon (il 70% è in Ucraina).
Molte aziende produttrici si trovano dunque in difficoltà e subito sono corse ai ripari andando alla ricerca di una soluzione alternativa; il conflitto, infatti, non sembra risolversi a breve – purtroppo – e tra le tante conseguenze che trascina con sé ci sarà anche una perdita significativa del comparto automotive.
Davanti a queste prospettive non proprio rosee per l’intero settore, ecco che l’azienda statunitense Intel ha deciso di “scendere in campo” in Europa con un investimento di 80 miliardi di euro, da destinare alla filiera dello sviluppo e produzione di chip e semiconduttoriI semiconduttori sono materiali che possono assumere una resistività superiore a quella dei conduttori e inferiore a quelli degli isolanti. La resistività dipende in modo diretto dalla temperatura. Leggi.
L’investimento di Intel
Anche per chi non è particolarmente informato sul discorso, di certo Intel non è un nome nuovo; parliamo di una delle più importanti aziende produttrici di chip e semiconduttori a livello globale, specializzata in tecnologie informatiche all’avanguardia con cui rifornisce imprese e società in tutto il mondo.
Risale proprio a qualche tempo fa l’annuncio in cui Intel ha affermato di voler investire in Europa con lo scopo di potenziare le aziende che si occupano di sviluppo e applicazione delle tecnologie relative ai chip.
Della somma iniziale di ben 80 miliardi, i primi 17 verranno investiti nel mega impianto di produzione che vedrà luce in Germania; altri corposi investimenti sono destinati alla produzione negli altri paesi europei, coinvolti in un piano d’azione che renderà l’Europa un produttore importante, pronto a rispondere alla domanda dei mercati mondiali in termini di approvvigionamento.
Il CEO di Intel, Pat Gelsinger, ha dichiarato che questa serie di investimenti serviranno per unire i governi e le aziende in una collaborazione votata alla crescita digitale dell’Europa intera, che in questo modo apporterà un contributo decisivo allo sviluppo tecnologico dei prossimi anni su scala globale.
I chip Made in Europa
Intel vuole potenziare la sua figura di leader produttore in Europa, per questo le prime tappe del progetto saranno la realizzazione di due fabbriche definite da Intel stessa come FAB, che sorgeranno a Magdeburgo, in Germania.
La costruzione partirà dal 2023 mentre si pensa di avviare la produzione nel 2027, in attesa di approvazione da parte della Commissione Europea. Le FAB produrranno chip altamente tecnologici per soddisfare le esigenze non solo della stessa Intel ma anche le richieste di clienti su scala globale.
La FAB in Germania creerà ben 7.000 nuovi posti di lavoro durante le fasi di costruzione e 3.000 posti indeterminati nel settore delle alte tecnologie, senza contare ulteriori nuove occupazioni che avranno origine dall’espansione del mercato, ad opera di fornitori e partner.
Questo nuovo polo tecnologico prenderà il nome di Silicon Junction, perché sarà a tutti gli effetti il punto di congiunzione tra il paese e l’intero continente.
30 miliardi di euro sono destinati agli altri paesi europei in cui Intel vuole investire, nella cui lista compare anche l’Italia insieme alla Francia, la Spagna, la Polonia, l’Irlanda. In Irlanda Intel investirà 12 miliardi puntando sull’espansione del suo impianto già esistente a Leixlip. In Francia sorgerà un nuovo hub europeo Intel dedicato alla ricerca e allo sviluppo, che darà origine ai primi 450 posti di lavoro già nel 2025 e diventerà la sede europea per la progettazione dell’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda l’Italia, l’investimento di 4,5 miliardi complessivi sarà destinato a un impianto all’avanguardia dedicato alla fase finale del processo di fabbricazione dei chip. Si tratterà di una fabbrica destinata a diventare un’eccellenza europea grazie a tecnologie inedite e all’avanguardia nel servizio di back end, ovvero la fase che riguarda il packaging del chip dopo il taglio, necessario per proteggere lo stampo e fornire alimentazioni e connessioni elettriche quando viene inserito in un dispositivo o in un circuito.
Effetti del progetto Intel in Europa
Intel porterà in Europa un potenziamento nell’intera filiera dei semiconduttori, a livello tecnologico e globale, affinché innovatori e imprenditori interessati al futuro digital green dell’Europa si facciano avanti con le loro proposte e nuovi investimenti.
Questo ecosistema di paesi europei “connessi” dalla produzione e la ricerca per lo sviluppo dei semiconduttori contribuirà inoltre alla transizione ecologicaPer approfondire leggi "Transizione ecologica: che cos’è, obiettivi e perché è importante". Leggi prevista in Europa nel 2030, con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico potenziando l’intelligenza digitale.
Intel, come azienda, è allineata agli obiettivi di sostenibilità indetti dalla Comunità Europea che riguardano tra le altre cose il riciclo e la bonifica di acqua; a questo proposito si parla di progetti locali volti al suo recupero e a mantenere la produzione più alta del consumo. Per le sue produzioni, Intel userà il 100% di energia rinnovabileLe fonti di energia rinnovabile sono tutti quei tipi di energia che si ricavano da risorse naturali che si rigenerano nel tempo. Ciò significa che queste fonti non inquinano l'ambiente... Leggi fino ad arrivare a zero rifiuti, per un impatto quasi zero in termini ambientali.