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Gli ultimi due anni hanno fatto registrare un incremento delle vendite delle auto elettriche grazie anche agli incentivi statali, finalizzati alla rottamazione di veicoli ormai vecchi da sostituire con modelli elettrici.
Sebbene gli incentivi siano e continueranno ad essere un aiuto prezioso per chi vuole affrontare un acquisto simile, il prezzo delle auto elettriche continua a risultare proibitivo per molti, e ciò allunga ulteriormente i tempi dell’ambizioso obiettivo di allargare la mobilità elettrica alla maggior parte della popolazione.
Il Governo ha deciso di stanziare nuovi fondi per il 2022 ma rispetto al bonus in vigore fino all’anno scorso sono state introdotte alcune novità sui requisiti validi per poterne usufruire; vediamo quali sono.
Incentivi auto elettriche 2022
Lo scorso febbraio il Governo ha stanziato nuovi fondi dedicati al settore automotive, mettendo a disposizione 700 milioni di euro per l’anno 2022 e 1 miliardo l’anno per il periodo che va dal 2023 al 2030.
La decisione ricalca le intenzioni dei bonus precedenti, ossia favorire la mobilità elettrica, sostenere lo sviluppo e la crescita della filiera adattandosi alle direttive europee volte alla riduzione di emissioni nocive.
Il decreto ufficiale è stato emanato lo scorso 1 marzo, e in esso è attestato l’obbligo di rottamazione per chiunque acquisti una vettura elettrica usando il bonus. Questa decisione è stata presa per evitare un rapido esaurimento dei fondi a disposizione; l’obbligo di rottamazione riguarderebbe auto immatricolate da almeno dieci anni, con un’estensione alle fasce 0 – 20 e 21 – 60 g/Km, mentre negli anni scorsi la fascia di emissioni era di 61 – 135 g/km di CO2.
Con queste disposizioni si punta ad agevolare un maggiore ricambio di veicoli circolanti, con l’intenzione di agire democraticamente sulla suddivisione dei fondi e cercare di favorire i privati piuttosto che le persone giuridiche. Proprio a tale proposito, è stato inserito l’obbligo del possesso del veicolo da rottamare da almeno 12 mesi.
Le persone giuridiche, quindi le aziende, sarebbero escluse dal bonus fatta eccezione per le società che si occupano di car sharingMobilità condivisa, o sharing mobility, è un termine che indica lo scambio di passaggi in auto tra privati. In altre parole, è la possibilità di viaggiare insieme ad altre persone... Leggi. Queste ultime, comunque, potranno acquistare solo veicoli fino a 60 g/km di CO2 da utilizzare nelle flotte condivise per almeno 24 mesi. Sempre a loro verrà destinata una percentuale, seppur esigua, dei fondi (parliamo del 5% della fascia 0 – 20 e il 5% della fascia 21 – 60).
Tra i veicoli ammessi alla rottamazione che consentono l’accesso ai contributi dovrebbero rientrare tutti quelli con classe di emissione fino a Euro 5Le vetture euro 5 sono tutte quelle omologate dopo il 1° settembre 2009 Leggi, a prescindere dalla data in cui sono stati immatricolati. L’auto destinata alla demolizione dovrà essere intestata a chi acquista il modello nuovo – o in alternativa a un suo familiare convivente – da almeno 12 mesi.
Si affaccia anche l’ipotesi di abbassare il prezzo di listino delle auto elettriche (comprensivo di accessori a pagamento ma esclusa l’IVA) che potranno accedere al contributo; in base alle stime rispetto alle varie fasce di prezzo delle macchine elettriche attualmente in commercio, il prezzo di acquisto di un’auto elettrica da comprare con gli incentivi non dovrebbe superare i 42.700 euro. Questo porta a un’automatica esclusione dei modelli più nuovi, che superano quasi tutte questo prezzo.
Anche per il 2022 tornano i contributi, il bonus si estende quindi anche all’acquisto non solo di auto elettriche o ibride ma – sulla scia del vecchio EcobonusL'ecobonus è un incentivo economico statale per la riqualificazione energetica degli edifici. Rientrano nella sua definizione tutti quegli interventi che consentono di migliorare la classe energetica degli edifici, con un... Leggi – sarà possibile acquistare con agevolazioni anche le vettura a benzina o diesel entro un dato limite di emissioni di CO2. Salvo modifiche, i contributi dovrebbero essere distribuiti in questo modo:
• fino a 6.000 euro con rottamazione e 4.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 0-20 g/km (valido quindi per le auto elettriche);
• fino a 4.000 euro con rottamazione e 2.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 21-60 g/km (auto ibride plug-in);
• fino a 2.000 euro solo con rottamazione per la fascia di emissioni 61-135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl).
Oltre al bonus e ai contributi previsti, le case automobilistiche potranno decidere se applicare ulteriori sconti al prezzo finale. Concluso il 2022, il bonus auto proseguirà fino al 2030 per raggiungere l’obiettivo della riduzione di emissioni di anidride carbonica e supportare il settore auto, ma per l’ufficialità di queste disposizioni dovremo aspettare il 31 marzo quando il MISE approverà il decreto in via definitiva.
Al momento ci sono alcuni punti su cui ancora si discute, tra questi la volontà del MISE stesso di non escludere i veicoli commerciali dagli incentivi auto 2022, cosa che invece accadrebbe se confermato il divieto alle persone giuridiche (aziende).
Proprio nelle ultime ore Giovannini, titolare del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), è tornato a ribadire la necessità di estendere gli incentivi anche ai veicoli commerciali leggeri.
A seguito dell’approvazione e della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale verrà aggiornata la piattaforma web relativa all’Ecobonus con i relativi tempi tecnici necessari, che molto probabilmente prevedono l’avvio nella prima settimana di aprile.
Aggiornamento 7 aprile 2022
Il Governo ha firmato il decreto che dà il via agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche
Finalmente il Dpcm è stato firmato e possiamo darti tutte le notizie ufficiali.
Inizialmente si parlava di 700 milioni di euro per il 2022 e un miliardo l’anno per il periodo 2023-2030.
Oggi sappiamo che sono stati stanziati 650 milioni di euro l’anno per il triennio 2022-2024, somma che rientra nello stanziamento totale per il settore di circa 8,7 miliardi di euro.
Ecco in che modo sono stati distribuiti:
• 5.000 euro con rottamazione di un’auto omologata di classe inferiore a Euro 5 o 3.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 0-20 g/km (valido quindi per le auto elettriche) per l’acquisto di veicoli con un prezzo fino a 35 mila euro + iva;
• 4.000 euro con rottamazione e 2.000 euro senza rottamazione per la fascia di emissioni 21-60 g/km (auto ibride plug-in) per l’acquisto di veicoli con un prezzo fino a 45 mila euro + iva;
• fino a 2.000 euro solo con rottamazione per la fascia di emissioni 61-135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl) per l’acquisto di veicoli con un prezzo fino a 35 mila euro + iva.
Gli incentivi comprendono anche piccole e medie imprese, a cui sono stati concessi contributi per l’acquisto di veicoli N1 e N2, a sola alimentazione elettrica:
• 4.000 euro per veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate
• 6.000 euro per veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate
• 12.000 euro per veicoli N2 da 3,5 tonnellate e fino a 7 tonnellate
• 14.000 euro per veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate
Non è tutto, poiché sono previsti incentivi anche per l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi, con contributi del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo 3.000 euro e del 40% fino a 4.000 euro se rottamata una moto di classe da Euro 0 a 3.