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Una delle questioni più delicate e che spesso incide negativamente nella scelta di un automobilista per il passaggio ad un’automobile elettrica è quella delle colonnine di ricarica e la loro diffusione sul territorio. Se è vero che negli ultimi due anni anche grazie agli incentivi e alle leggi promosse dal parlamento, si è notato un aumento sensibile delle colonnine a disposizione degli automobilisti con una full electricIl full electric è un sistema che utilizza l'energia elettrica per alimentare tutti i componenti del veicolo. Questo significa che non è più necessario usare il motore a combustione interna... Leggi, si deve però ancora constatare che la differenza rispetto alla capillare diffusione di stazioni di carburante tradizionale è abissale.
Proprio in questo senso, viaggia la proposta di legge approvata in fase preliminare dalla Commissione per i trasporti e il turismo europeo che ha deliberato con con 36 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni una serie di misure che, in caso di approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo, metteranno delle scadenze precise e delle regole per gli Stati membri in merito non solo alla presenza delle colonnine lungo le strade e autostrade principali, ma anche alcune novità per le vetture con alimentazione ad idrogeno.
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Colonnine di ricarica: almeno una ogni 60 km
Il testo prevede l’installazione obbligatoria sulle strade principali comprese le autostrade, di almeno una colonnina di ricarica elettrica ogni 60 km. A prima vista sembrerebbe molto scarsa una fornitura di questo tipo ma in realtà, escludendo ovviamente le grandi città e in generale i centri abitati, attualmente almeno in Italia su strade a lunga percorrenza spesso non sono disponibili o comunque non in modo agevole colonnine di ricarica entro questa distanza. Inoltre, e su questo punto la proposta di legge ha trovato opposizioni e perplessità da parte di alcuni parlamentari europei, la scadenza fissata per legge sarebbe quella del 2026.
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Secondo chi è contrario all’approvazione della legge, infatti, i tempi sarebbero troppo stretti e inoltre si contesta la mancanza di un elenco specifico e preciso delle arterie stradali sottoposte al vincolo. Dall’altra parte, chi propone la legge spiega che l’obiettivo è proprio quello di velocizzare in modo marcato la diffusione delle colonnine proprio al di fuori dei centri abitati, per agevolare l’uso dell’auto elettrica anche sulla lunga distanza, che oggi è di fatto ancora il tallone d’Achille delle vetture full electric.
Le scadenze anche per le stazioni ad idrogeno
Nella proposta di legge, che ora dovrà prima essere ratificata in modo definitivo dalla commissione per poi essere sottoposta all’assemblea, si pensa anche al mondo dell’idrogeno: qui la scadenza è fissata per il 2028 e prevede almeno una stazione di rifornimento ogni 100 km. Anche in questo caso, per alcuni si tratta di un’utopia considerando anche che le vetture ad idrogeno sono praticamente quasi assenti dal parco auto circolante in Italia e in gran parte d’Europa.
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Trasparenza per i prezzi
Infine nel testo della proposta di legge europea si stabiliscono anche regole precise per la visualizzazione dei prezzi e metodi di pagamento: l’automobilista, infatti, dovrà poter pagare facilmente con qualsiasi sistema elettronico, il prezzo dovrebbe essere visualizzato per kWhIl kWh è una misura di energia elettrica. Questa unità di misura è utilizzata per quantificare la quantità di energia consumata da un apparecchio elettrico in un determinato periodo di... Leggi o per kg, essere abbordabile, comparabile e accessibile a tutte le marche e tipologie di veicoli elettrici.
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Questo aspetto sarebbe particolarmente apprezzato visto che molti automobilisti spesso lamentano problemi di questo tipo che scoraggiano la ricarica nelle colonnine pubbliche a pagamento.