A forza di parlare di auto elettriche sul nostro portale abbiamo imparato diverse cose, da come funzionano le colonnine di ricarica a dove ricaricare gratis, come ottimizzare la batteria e persino programmare un viaggio. Ora è giunto il momento di toccare l’argomento mancante ma di indubbia importanza, ovvero i connettori; se hai acquistato un’auto elettrica di recente o sei in procinto di farlo devi sapere che la ricarica, sia a casa che alle colonnine, si effettua grazie a dei cavi detti appunto connettori.
C’è da specificare però che le prese per connettere l’auto elettrica non sono tutte uguali, ed è dunque importante conoscere la tipologia di connettore adatto al tuo modello e quelli compatibili. Cerchiamo di capire quanti tipi di connettore esistono, che tipo di ricarica offrono in termini di kW e velocità e quali occorrono per ricaricare l’auto elettrica sia alle stazioni di ricarica che a casa.
Tipi di connettori di ricarica per auto elettriche
L’auto elettrica può fare il pieno di energia mentre sei in giro, alle tante colonnine di ricarica sparse sul territorio nazionale e nelle varie città, ma anche nel garage di casa; tutto ciò che occorre è un cavo compatibile alla presa per collegare l’auto alla corrente, con la spina giusta su ambi i lati. La ricarica può avvenire con corrente alternata o continua; in base a questo possiamo fare le prime due distinzioni tra le spine:
• quelle per la corrente alternata sono dette di tipo 1 e 2, dove il tipo 1 corrisponde alla spina standard per veicoli elettrici prodotti in Asia e America, e permette una ricarica fino a 7,4 kw a seconda della potenza di ricarica dell’auto stessa. La presa di corrente alternata di tipo 2 possiede tre fili per agevolare il passaggio della corrente, e per questo la ricarica avviene in modalità più rapida, a una velocità di 22 kW con la rete domestica e di 43 kW nelle stazioni di ricarica pubbliche.
• anche le spine per la ricarica in corrente continua sono di due tipi, la prima si chiama CHAdeMO ed ha una capacità di ricarica elevata, che arriva fino a 100 kW. La CCS invece è una presa che ricarica sia corrente alternata e continua con una velocità massima di 350 kW.
Quale connettore bisogna usare?
In Europa si utilizza il caricatore di tipo 2, modello standard presente nella maggior parte delle stazioni di ricarica, anche se alcune di queste sono dotate di un cavo fisso che permette quindi di collegare l’auto alla colonnina anche nel caso in cui non avessi con te il cavo; se così fosse, però, devi verificare la compatibilità del connettore della stazione di ricarica con quello dell’auto.
In linea di massima quando acquisti un’auto elettrica vengono forniti i cavi compatibili in dotazione, che di solito terminano con una presa Schuko, ovvero la tipologia di presa più diffusa. Tieni a mente però che la presa Schuko è sconsigliata per ricariche troppo lunghe e frequenti perché potrebbe causare surriscaldamenti all’impianto, anche ai più moderni; per aggirare il problema basta sostituire la parte finale del cavo con una spina industriale e installare la presa corrispondente nel box. Così facendo, con una spesa e un intervento minimo da parte dell’elettricista – o che puoi fare in prima persona, se te ne intendi – ti assicuri un sistema di ricarica sicuro e funzionante.
Un’altra opzione valida per la ricarica dell’auto elettrica a casa è l’acquisto di una wallbox, non prima di avere chiara la tipologia di rete disponibile e la potenza del caricatore dell’auto. Le wallbox sono dispositivi pensati per favorire la ricarica domestica e si installano facilmente in garage, sia esso privato o condominiale. I consumi della ricarica casalinga sono soggetti al tipo di gestore con cui hai sottoscritto l’installazione, mentre per quanto riguarda le modalità di ricarica le wallbox supportano vari tipi di connettori. Possono raggiungere una potenza che va dai 7,4 o 22 kW totali a seconda del modello, che può essere monofase o trifase.